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Quella che qualche giorno fa si è abbattuta sulla testa di Mark Zuckerberg è una tegola bella e buona. Dopo anni di attività, valsi semplicemente la costruzione di un impero (telematico), il Ceo di Facebook vede scivolarsi dalle mani la sua creatura o meglio, la sua presunta creatura. Strano a dirsi ma a distanza di anni, il signor Paul Ceglia rivendica la paternità del noto social network (Designer accusa: Facebook è mia. Bloccati i beni del social network), per buona parte. Ancor più strano è che non si tratta del solito tentativo di attirare l'attenzione dei media, ma di qualcosa di molto concreto.
Il caso "Ceglia" potrebbe infatti avere risvolti sensazionali. A confermarlo è lo stesso avvocato di Facebook, Lisa Simpson (cit. Chrono: LOL ), affermando che Zuckerberg in passato ha avuto rapporti di lavoro con lo stesso Ceglia. Più precisamente nel 2003, quando l'attuale Ceo del sito blu chiese allo stesso di progettare e programmare un modello di prova, dal quale sarebbe poi scaturito Facebook.
Tanto quanto è bastato per consentire a Ceglia di dichiarare che per l'84% Facebook è cosa sua. Una percentuale impressionante se si considera il valore ormai alto che il social network oggi avrebbe, diversi miliardi di dollari. Se il caso "Ceglia" dovesse trovare conferma nelle indagini, allora la posizione di Zuckerberg, ed anche i meriti, andrebbero decisamente ridimensionati.
Fonti by PcWorld
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0 replies since 22/7/2010, 17:23 83 views
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