Google e Wi-Fi. Rubati dati per tre anni

Le Google Car, negli ultimi tre anni, hanno raccolto dati senza volerlo, rubandoli a chi navigava in Wi-Fi senza protezione. Mountain View ammette l'errore

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    Lasciare che la connessione al proprio access point sia libera, cioè non protetta da password, non significa soltanto consentire a chiunque, sotto copertura, di navigare on-line a nostre spese, ma soprattutto sottoporre a una serie di rischi la propria privacy. Ad aver messo il naso nelle attività on-line dei navigatori del web in Wi-Fi senza protezione, non sono stati questa volta hacker privi di scrupoli e intenti a sottrarre dati sensibili, ma bensì Google. Non per un giorno, ma per tre lunghi anni!

    La società di Mountain View ha ammesso infatti l'errore, collezionando senza volerlo, attraverso il lavoro svolto dalle Google Car (nella foto in alto, fonte Wikipedia) enormi quantità di dati presi dalle reti Wi-Fi non protette.
    Insieme alle informazioni SSID (Service Set Identifier: nome con cui una rete Wi-Fi si identifica ai propri utenti) e agli indirizzi MAC (il numero assegnato al modem o al router Wi-Fi), Google ha anche registrato dati inerenti le attività di navigazione di migliaia di utenti, come e-mail e pagine web visitate.

    «Ora è chiaro. Abbiamo collezionato per errore dati di traffico relativi alle reti Wi-Fi non protette, anche se garantiamo di non averli mai usati per un secondo fine», ha postato nel suo blog Alan Eustace, vice presidente della Engineering & Research di Google.
    La società ha inoltre ammesso che l'errore risiede in un pezzo di codice inserito nel 2006 nel software adottato dalle Google cars atte a fornire immagini al servizio Street View di Google Maps. Per fortuna si tratta di dati confusi e frammentati, visto che le "macchine spione" cambiano rete cinque volte al secondo.

    Immediatamente Google ha richiamato le sue speciali auto per rimediare al problema, promettendo di cancellare nel più breve tempo possibile i dati raccolti per errore. Per operare nel modo più corretto e trasparente, ha anche deciso di affidarsi a case di consulenza esterna, garantendo al tempo stesso sulla totale invisibilità, durante questi anni, delle reti Wi-Fi protette da un qualsiasi sistema di cifratura.
     
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