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E' deciso nel portare avanti la sua linea politica, Steve Jobs. Il Ceo di Apple conferma la volontà di tenere lontane dall'App Store tutte le applicazioni a sfondo sessuale che, in qualche modo, contribuiscono alla mercificazione della donna. Parole sante - qualuno penserà -, eppure ci sono utenti che non accolgono di buon grado l'etica ferrea di Cupertino. L'eliminazione delle App "peccaminose" risale infatti allo scorso febbraio. Da allora sembra che il noto store di Apple non faccia sconti verso chiunque ne metta in dubbio la morale.
Jobs, durante la presentazione dell'iPhone 4.0 OS, ribadiva di non avere alcuna intenzione di seguire il business della pornografia. Poi, rincarando la dose, prendeva a modello da non emulare il sistema operativo Android di Google, il cui store prevede anche contenuti per soli adulti. Questi, senza troppe difficoltà, possono essere scaricati anche da minori.
Il messaggio è quindi chiaro: chiunque voglia disporre di contenuti osceni sul proprio smartphone, si rivolga a prodotti della concorrenza. In realtà, il discorso è stato ripreso dopo che un cliente Apple ha inviato una lettera all'indirizzo privato di posta elettronica di Steve Jobs, lamentando l'assenza dei contenuti in questione e accusando Apple di voler decidere a priori sui gusti dei propri clienti.
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