3D, Codacons al Tar: "Restrizioni per gli occhiali fino a 14 anni"

Precauzioni sensate o allarmismo in puro stile italiano? Tutta colpa degli occhiali!

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    Giornale che vai, 3D che trovi! La questione è quasi di Stato, al pari delle liste elettorali consegnate oltre il tempo limite. Non a caso, il Codacons ha presentato ricorso al Tar del Lazio, dopo aver giudicato insufficienti le misure imposte alle sale cinematografiche, da parte del ministro della Sanità Ferruccio Fazio. Tar che, evidentemente, in questi giorni deve avere proprio un bel da fare.

    Questi i fatti: lo scorso 15 marzo, una bimba milanese di 3 anni concludeva la visione del film in 3D, Alice in Wonderland, con un disturbo all'occhio sinistro trasformatosi poi, nel giro di qualche ora, in infezione e, quindi, in una corsa al pronto soccorso.

    Il calvario del 3D, e dei cinema, ha inizio. La causa? La promoscuità degli occhiali, l'utilizzo degli stessi da parte di tutti, senza precauzioni di tipo igienico.

    Per evitare il ripetersi di casi simili, il CCS (Consiglio Superiore di Sanità) dirama un comunicato ufficiale con cui impone ai cinema di utilizzare soltanto occhiali monouso, cioè da gettar via alla fine di ogni spettacolo e, parallelamente, il divieto di farli indossare ai bambini di età inferiore ai 6 anni. Insomma una tegola per produttori, associazioni di categoria e cinema che dal canto loro stanno investendo molti soldi nella preannunciata esplosione del 3D.

    Ma i paletti fissati dal Consiglio Superiore di Sanità, sembrano fragili agli occhi del Codacons e del suo presidente Carlo Rienzi che prepara "un ricordo al Tar affinche' si giunga a misure piu' restrittive sugli occhialini per la visione dei film in 3D, sulla base del principio di precauzione".

    ''Non basta sconsigliare la visione in 3D ai minori di anni 6 - sostiene l'avv. Carlo Rienzi - è necessario introdurre il divieto per tale categoria, considerati i rischi per la salute emersi dal parere del Consiglio Superiore di Sanità. Misure restrittive servirebbero anche fino ai 14 anni. La circolare del Ministro Fazio, inoltre, è carente poiché non stabilisce quale sia la durata massima della visione in 3D oltre la quale è necessario un intervallo''.

    ''Deve poi essere imposto l'obbligo - conclude Rienzi - di fornire informazioni agli spettatori adulti relativamente agli effetti collaterali legati agli occhialini, in particolare a tutela di coloro che già presentano patologie all'apparato visivo".

    Fonti by PcWorld
     
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