Resoconto sulla situazione del PlayStation Network

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    Come solo i più attenti osservatori dei fatti del mondo avranno notato, PlayStation Network è offline da ormai sei giorni.

    Lo spegnimento della rete mondiale dedicata a PlayStation e del servizio di streaming audio/video Qriocity, avvenuto all'improvviso ed in un periodo importante come la settimana pasquale, ha lasciato a bocca asciutta molti giocatori che speravano di passare le meritate vacanze a spaccarsi il grugno con l'appena uscito Mortal Kombat, fragarsi amichevolmente in SOCOM: Forze Speciali o, magari, giocare l'interessante modalità cooperativa di Portal 2. Questo senza considerare i "furbetti" che volevano approfittare dell'integrazione di Steam sulla console Sony per sbloccare il gioco anche sul proprio PC.

    Il perchè di questo improvviso buio videoludico è stato rivelato da Sony stessa con un comunicato del 22 Aprile scorso, che imputava ad una "intrusione esterna" nei sistemi di gestione della propria rete la ragione dietro la scelta di spegnere tutto fino a nuovo ordine.
    Sì, avete capito bene, PlayStation Network è stata bucata da un gruppo di hacker, probabilmente simpatizzanti del gruppo ultra liberale di cracker anonimi che, nell'ultimo mese, hanno creato problemi a Sony ed agli utenti del PSN con una serie di proteste contro la causa intentata ai danni di George "GeoHot" Hotz in seguito alla pubblicazione, da parte di quest'ultimo, della chiave root di PlayStation 3 nei circuiti di file sharing.
    La pubblicazione di questa chiave speciale ha reso la console Sony virtualmente indifesa nei confronti di qualsiasi persona con un minimo di conoscenze di programmazione, permettendo ai malintenzionati in questione di attaccare una prima volta il network all'inizio del mese.

    L'intenzione di questo attacco, secondo gli Anonimi, era di far ravvedere Sony dalla sua politica di denuncia nei confronti di Hotz, che veniva vista come una minaccia alla "libera circolazione delle informazioni", ma l'unico effetto riscosso è stata la protesta degli utenti del servizio e il disgusto generale verso questi supposti "combattenti della libertà".
    Costretti quindi a rivalutare le proprie opzioni, mentre contemporaneamente Hotz riceveva un'ingiunzione che, praticamente, gli impediva di guardare storto un prodotto Sony per paura di violarne i termini di utilizzo, gli anonimi hanno deciso di organizzare una serie di sit-in nei negozi Sony per continuare la propria protesta. Come ci si poteva aspettare da un gruppo che fa dell'anonimato il proprio cavallo di battaglia, ben poche persone si sono presentate ai sit-in, facendo una figura abbastanza barbina.

    Qualcuno, evidentemente insoddisfatto dal risultato dei sit-in, deve aver deciso di riprendere la "vecchia via" e di tornare ad attaccare PlayStation Network, riuscendo quindi a bucare la rete lo scorso 20 Aprile, costringendo Sony a sospendere il servizio per evitare ulteriori danni.

    Una voce di corridoio delle ultime ore, invece, vuole la ragione principale dietro lo spegnimento di PSN nella pubblicazione di un Custom Firmware chiamato Codename: Rebug, che in sostanza permetteva agli utenti di accedere al PlayStation Store come sviluppatori, in un modo simile alla console debug di alcuni vecchi videogiochi. Questo accesso "speciale" avrebbe permesso di aggiungere fondi "farlocchi" ai propri portafogli PSN e di utilizzarli per scaricare illegalmente qualsiasi software a pagamento presente nel negozio online Sony.

    Sembra quasi inutile ricordare che pagare con soldi falsi è un reato penale, nonchè una grossa perdita per chi subisce la frode, in ogni caso questa potrebbe essere un'ipotesi più che plausibile per costringere Sony a chiudere preventivamente il negozio.

    Quale che sia la causa, comunque, sabato scorso Sony ha diffuso questo comunicato, nel quale informava gli utenti che era in corso una ristrutturazione completa del servizio, ovvero un rifacimento completo di PlayStation Network e Qriocity per evitare ulteriori exploit esterni, che avrebbe richiesto una quantità considerevole di tempo per realizzarsi.
    Decisione coraggiosa questa, dettata da una presa di coscienza di Sony sulla vulnerabilità del proprio sistema online, condizionata indubbiamente dalla escalation di attacchi subiti durante e dopo il "caso Hotz".

    Una notizia poco rassicurante è arrivata ieri con questo aggiornamento, nel quale non è stata ancora definita una data per il ritorno online del PlayStation Network e di Qriocity, fermo restando che servizi accessori come l'aggiornamento dei videogiochi e Netflix non hanno avuto alcun problema nè subito interruzioni.
    Alla luce di ciò, ci si potrebbe domandare se, lasciando Steam come servizio separato, ovvero non integrato nel PlayStation Network, questo sarebbe rimasto funzionante durante il periodo di ristrutturazione, permettendo almeno ai giocatori di Portal 2 di godere appieno delle funzionalità Steamworks.
    Tra l'altro la suite Steamworks propone le stesse caratteristiche del PlayStation Network, come ad esempio la lista amici e il salvataggio online nella cloud, però non conosciamo nel dettaglio l'integrazione fra Steam e PSN, quindi lasciamo questa considerazione nel campo della pura speculazione.

    Non ci resta che attendere il ritorno di PlayStation Network, sperando che non vogliano farci attendere fino al prossimo E3 per farci sapere lo stato dei lavori.

    Fonti: www.gamesvillage.it
     
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  2. Diosantos
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    Ok: siamo fottuti. ._.
     
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    Sei fottuto .__.
    Io no per il momento...
    SPOILER (click to view)
    Qualcosa mi dice che anche microsoft subirà la stessa sorte XD
     
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2 replies since 26/4/2011, 16:32   161 views
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